SOSPENSIONE SEGNALAZIONE CENTRALE DEI RISCHI

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Ha senso sospendere la segnalazione di cattivo pagatore in Centrale dei Rischi fino al 30 settembre ?

Assolutamente NO!

Non è la modalità corretta di intervenire per tutelare i creditori. Con questo provvedimento si snatura completamente l’importante funzione “segnalatoria” che lo strumento ha per il sistema finanziario.

Molto più efficace sarebbe stata la richiesta alla platea delle banche e  Istituti finanziari di mitigare, soprattutto per certi settori particolarmente colpiti, gli automatismi che determinano le segnalazioni di ritardato pagamento.

IGNORARE NON RISOLVE…. MAI!

Gli interventi di moratoria https://www.pianobis.it/art-56-decreto-cura-italia-arriva-la-moratoria-di-stato/ , sono stati i primi ad essere attivati,

Per le PMI non in difficoltà prima del coronavirus, queste misure sono stare un  ottimo strumento per avere liquidità legata e soprattutto per evitare segnalazioni di ritardato o mancato pagamento sui finanziamenti in essere.

Molti li hanno attivati e la misura è ancora in vigore.

E’ di questi giorni poi la notizia dell’estensione dell’Accordo ABI https://www.pianobis.it/moratoria-e-sospensione-dei-mutui-bisogna-saper-scegliere/per la rinegoziazione delle linee anche alle grandi imprese .

Gli strumenti ci sono!

Se la misura è disponibile perché sospendere le segnalazioni della Centrale dei Rischi?

UNA BOMBA AD OROLOGERIA

Fino a settembre le banche non potranno avere a disposizione un’informazione importante che evidenzia il deterioramento di posizioni dove, per esempio, l’imprenditore o il professionista è rimasto inerte e non ha attivato prontamente la moratoria.

Il mondo degli Istituti finanziatori (banche, Confidi, società di factoring e leasing) viaggeranno…. a fari spenti nella notte, citando la canzone di Battisti.

E quando riaccenderanno i fari?

Si troveranno segnalazioni di cattivi pagatori, sconfinamenti e sofferenze tutte in un botto….

Con la segnalazione di ottobre queste posizioni scoppieranno in mano alle banche tutte insieme.

Ignorare un problema non lo risolve anzi, il tempo diventa un’aggravante.

Quando arriveranno le segnalazioni probabilmente le banche potrebbero non essere più nelle condizioni per ricercare, con il cliente, le soluzioni più idonee a evitare il deterioramento irreversibile della sua posizione.

LA MEDICINA PEGGIORE DEL MALE

In sintesi  l’intervento del legislatore rischia di essere la classica medicina  dagli effetti devastanti, la classica cura peggiore della malattia che rischia di gettare nuovamente la croce addosso al sistema bancario quando, su alcune posizioni, inevitabilmente dovranno essere prese delle decisioni