RAPPORTO PFN/EBITDA : Un indicatore da “saper leggere”

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Il rapporto PFN/EBITDA

Prima di affrontare i pregi ed i difetti di questo indice molto utilizzato dalle banche e dagli investitori è importante capire di cosa si tratta.

  • PFN : E’ la somma algebrica dei debiti finanziari e delle attività finanziarie +liquidità. In sintesi i debiti finanziari
  • EBITDA :  Earnings Before Interests, Taxes, Depreciation and Ammortization. Sostanzialmente il MOL  (anche se non è  proprio coincidente) ovvero il margine generato dall’attività core dell’impresa

Cosa esprime il rapporto PFN/EBITDA?

Il rapporto esprime il numero di anni in cui un’impresa, se usasse esclusivamente il MOL, sarebbe in grado di estinguere in finanziamenti in essere.

Ma perché il rapporto PFN/EBITDA è così importante?

Questo specifico rapporto è utilizzato da tempo dagli analisti finanziari, in particolare dalle banche, per analizzare la capacità restitutiva di un’impresa. Negli ultimi anni ha assunto sempre più importanza.

Perché? Per il semplice motivo che la BCE ha utilizzato questo parametro in sede di AQR (Asset Quality Review) delle banche europee.

In estrema sintesi il Regolatore ha individuato il valore di – che esprime gli anni entro i quali l’azienda rimborserà il proprio credito– come uno spartiacque che separa le imprese  solvibili da quelle che potenzialmente avranno difficoltà a ripagare il credito concesso entrando in STAGE 2

Ne consegue quindi che,  sia in fase di valutazione del merito di credito,  sia in fase di rinnovo le banche monitorano il valore assunto da questo rapporto e si allertano nel caso questo sia prossimo o superiore a 6, con ricadute significative sulla possibilità di accedere al finanziamento da parte dell’azienda.

Ma perché  proprio 6 anni?  Il valore è stato individuato dalla BCE , sulla scorta di  evidenze statistiche che rilevavano come le aziende fallite, che erano diventate prima dei crediti deteriorati (i famosi NPL) avevano superato questo valore.  

Il Rapporto PFN/EBITDA è sempre un segnale attendibile?

La risposta è NO per il semplice motivo che le voci che compongono numeratore e denominatore non sono fissate da regole univoche.  

I 2 aggregati  sono determinati dalle regole che l’analista si è dato nella riclassificazione delle voci di Conto Economico e Stato Patrimoniale.

L’analista quindi può (e deve) decidere dove inserire alcune voci .

Un esempio sono gli “altri ricavi”. Se portati sopra il MOL riducono il rapporto; se portati nella sezione non caratteristica lo alzano.

Serve quindi una lettura critica per comprendere se si tratta di componenti straordinarie od ordinarie.  

Ma vi sono poi altre variabili legate per esempio ai leasing ,che non sono inseriti nella posta “ debiti finanziari”, o altri debiti finanziari che potrebbero essere “nascosti” nella più generica voce “altri debiti”.

L’occhio critico

Serve quindi la professionalità e l’occhio critico dell’analista che sappia andare oltre  la semplice lettura di questo indice.

Il rapporto è infatti  una proxy del flusso di cassa “potenziale” a disposizione dell’impresa per rimborsare il proprio debito e deve essere oggetto di approfondimenti sia nella sua costruzione sia quando l’analisi si sposta su aggregati di bilanci.

A tal proposito molto interessante la riflessione di Leanus in questo articolo.

La costruzione della PFN può infatti essere fatta in modi diversi . Per esempio ,  se le esposizioni tributarie  non sono più riconducibili alla normale operatività ma sono  “passivo di debiti tributari e contributivi rateizzati” andrebbero conteggiati tra i debiti finanziari e quindi il rapporto inevitabilmente peggiorerà.

Una lettura sistemica

Ancora più interessante è la lettura dei questo rapporto collegata all’analisi di altri indici di struttura e di performance per avere una visione più completa dell’impresa. 

Infine è importante non limitarsi all’analisi storica del dato considerato che i flussi di cassa a servizio del debito –  siano essi una proxy o definiti con maggior dettaglio utilizzando il rendiconto finanziario  – saranno quelli prospettici e quindi definibili con la costruzione del Business Plan