IL CONTROLLO DI GESTIONE: COS’È E A COSA SERVE
Il controllo di gestione ha lo scopo di tenere monitorata l’azienda attraverso un metodo di raccolta dati che possa fornire all’imprenditore una guida per le scelte strategiche aziendali.
Un buon modello per il controllo di gestione aiuta ad evitare molti errori che si commettono nella gestione della propria attività, sia essa una grande impresa o una PMI.
QUALI SONO GLI ERRORI PIU’ FREQUENTI CHE UN BUON MONITORAGGIO EVITA?
- Perdere utili: se non vengono monitorati mensilmente i dati di costi e ricavi riclassificati con il metodo del valore aggiunto, rischiamo di accorgerci che manca l’utile solo al termine dell’esercizio.
- I costi variabili delle materie prime o dei servizi hanno scostamenti altalenanti e, soprattutto negli ultimi tempi, alle volte diventano talmente insostenibili da erodere tutta la marginalità.
- Raccogliere dati con software inadeguati o personale non formato: ogni azienda ha un software, ma il CDG non è solo input dati. La persona preposta deve essere in grado di avere una visione a 360° dell’azienda e del suo sistema di raccolta dati per potersi coordinare con chi si occupa del setup del gestionale e far sì che i dati vengano rielaborati secondo le esigenze aziendali.
- Se non esiste una figura interna all’azienda è possibile avvalersi di consulenti o temporary CFO che provvedono ad analizzare l’azienda, impostare il modello e far si che poi il personale proceda in autonomia.
- Impegnarsi finanziariamente oltre le proprie possibilità: un imprenditore deve sapere esattamente quanto può impegnarsi finanziariamente, sia con gli istituti di credito sia con fornitori e clienti. Avere una situazione aggiornata di conto economico, stato patrimoniale, rendiconto finanziario e budget è la base per poter decidere tutte le strategie finanziarie, siano esse finanziamenti, o tempi di dilazione nei pagamenti/incassi.
- Decidere dove investire le proprie energie: non è possibile perdere tempo. Lo scenario economico si muove troppo velocemente perché l’imprenditore si concentri su decisioni poco importanti che possono essere delegate. L’imprenditore deve spendere il suo tempo mantenendo il focus sugli obiettivi da raggiungere fissati nel budget.
Ogni azienda ha un gestionale dove vengono raccolti una miriade di dati contabili che hanno l’obiettivo di venire racchiusi in un output detto bilancio d’esercizio.
IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Se il bilancio d’esercizio ha il vantaggio di contenere tutti i dati che riguardano l’azienda da un punto di vista economico e finanziario ha anche dei limiti:
- Temporale: viene fatto una volta l’anno e l’imprenditore lo visiona troppo tardi per poter intervenire se la rotta seguita dall’azienda non è quella prevista. Alle volte vengono redatti dei bilanci infrannuali
- Difficoltà di lettura: a meno che non sia un tecnico amministrativo il bilancio non è un documento intuitivo e di comprensione immediata.
Tramite il controllo di gestione i dati vengono resi ordinati, sintetici e fruibili dall’imprenditore in modo che possa prendere decisioni strategiche in tempi brevi.
Per poter ottenere quindi dei dati semplici e fruibili è necessario procedere alla riclassificazione del conto economico e dello stato patrimoniale, cosa che alcuni software gestionali fanno di default, per tutti gli altri è possibile utilizzare dei semplici file xls. Il CFO o il responsabile amministrativo posso provvedere a queste riclassificazioni.
Ogni azienda è diversa e il controllo di gestione deve essere come l’abito di un sarto: su misura.
E’ quindi importante che le figure preposte alla rendicontazione contabile utilizzino il software gestionale in modo tale da poter produrre dei report di facile ed immediata lettura per l’imprenditore, il tutto con cadenza almeno trimestrale.
La raccolta e rielaborazione dei dati ex post è solo il primo passaggio per la costruzione di un modello di controllo di gestione.
Il modello naturalmente dipende dalle dimensioni e dalla tipologia di attività, arrivando a coinvolgere la contabilità analitica, industriale, di magazzino, ecc.
Ma a prescindere da dimensione e tipologia ci sono altre due parti fondamentali del controllo di gestione che affronteremo nelle prossime settimane: il Budget e l’Analisi.