BOOTSTRAPPING: avviare la propria startup senza finanziamenti esterni
Sovente i neo imprenditori si bloccano in partenza perché non riescono ad avviare la propria startup senza l’aiuto di finanziamenti esterni.
Per fortuna ci sono invece molti casi di successo di startup che riescono a proseguire facendo Bootstrapping!
Che cosa significa bootstrapping?
Bootstrapping è un termine applicato ad un ampio spettro di discipline: dall’informatica alla statistica, dalla fisica teorica all’imprenditoria. Il significato è lo stesso per tutte: l’avvio di un processo senza un intervento esterno al sistema.
Nasce nel XIX secolo per indicare il tentativo di alzarsi da terra tirando verso l’alto la linguetta dei propri stivali (detta “bootstrap”). Il detto inglese “pull yourself up by your bootstraps” (tirati su da solo prendendoti per le linguette degli stivali), significa “risolvi i tuoi problemi da solo, senza aspettare l’aiuto degli altri”.
Traslato nel mondo delle imprese il bootstrapping è il processo che permette ad una startup di autofinanziarsi e di procedere in maniera graduale in modo da non dover chiedere aiuti esterni da fondi di Venture capital, banche o Business Angel, almeno in una fase iniziale.
Quali sono i vantaggi del bootstrapping rispetto ad un aiuto finanziario esterno?
Spesso è difficile trovare qualcuno che apporti del capitale a rischio ad una startup, per varie ragioni: non c’è ancora un prototipo, il team non sembra affidabile, l’exit non sembra redditizio, ecc..
Inoltre le condizioni poste dagli investitori sovente non sono ottimali e vincolano molto il team ideatore a tempi, direzioni e modalità non pienamente condivise.
Quindi fare bootstrapping è la scelta più facile e pragmatica all’inizio di un’impresa.
Quali sono i limiti del bootstrapping?
L’unico limite è quello di avere tempo da dedicare al progetto e qualche soldo da parte. Senza tempo, né un minimo di proprio capitale iniziale è impossibile riuscire nell’impresa.
Quali sono le nostre tips per chi vuole avviare una startup?
- Prima di tutto bisogna scegliere bene i propri soci e il proprio team!
Le competenze di chi ti accompagnerà dovranno essere complementari alle tue, non uguali. Due commerciali come fondatori servono a poco se vuoi creare ad esempio un’applicazione, è più utile coinvolgere un informatico.
Inoltre assumere collaboratori può avere un costo troppo elevato in una fase iniziale, conviene dunque fare outsourcing o formarsi per imparare a svolgere internamente quell’attività mancante.
- In secondo luogo bisogna impostare da subito una logica MVP: invece di ricercare la perfezione conviene procedere gradualmente e modificare la tua offerta in funzione dei feedback che ricevi.
Questo perché il modo migliore per testare la risposta del mercato è quello di vendere il prima possibile, partendo dal minimo prodotto di valore. Invece se ricerchi da subito la perfezione del tuo prodotto/servizio perderai moltissimo tempo, non riuscirai a remunerare subito e rischierai di ottenere alla fine qualcosa di non gradito al mercato.
- Terzo punto, bisogna far bene i conti. Occorre definire tutti gli elementi necessari al funzionamento del tuo modello di business in evoluzione ed ipotizzare un piano finanziario.
Modello e piano finanziario sono strumenti flessibili e varieranno man mano che il progetto avanzerà, ma sono indispensabili per la gestione delle risorse e il controllo degli obiettivi.
In conclusione, il bootstrapping è il metodo più semplice e pratico per avviare la propria startup senza finanziamenti esterni, basta procedere gradualmente, ascoltare i feedback, impostare bene il proprio sistema di controllo e scegliere bene il proprio team!