FRAMEWORK AGILE PER LE PMI
Le PMI sono pronte per l’adozione di framework Agile? In un mondo in continuo mutamento e molti imprevisti, il celebre Diagramma di Gantt che assegna ad ogni task una durata ed una consecutio temporum definita non può più funzionare. Le variabili che portano ad un cambiamento sono molteplici e spesso imprevedibili. Soprattutto in una PMI. Un dipendente che si licenzia, il mancato arrivo di una fornitura essenziale, uno dei clienti principali che decide improvvisamente di cambiare fornitore, fino ad arrivare alle pandemie mondiali… Questi “imprevisti” rendono sempre più difficile la stima dell’effort necessario al completamento di ogni attività presente in un Gantt e per tanto, inverosimili le date di consegna. Una struttura Waterfull come il Gantt dunque è adatta a quei progetti piuttosto “prevedibili” in un contesto applicativo “stabile”.
L’evoluzione del Project Management negli ultimi 50 anni
Fino allo scorso secolo, le piccole e medie aziende di successo erano quelle più stabili e con partner consolidati. Ora invece risultano vincenti i modelli più flessibili che riescono ad adattarsi velocemente ai cambiamenti. Saper governare il cambiamento diventa quindi una capacità chiave di ogni PMI per reagire in maniera efficace e adeguata alle sfide imposte dal contesto in cui operano. Vediamo insieme in che maniera si sta evolvendo il Project Management degli ultimi 50 anni e perché l’Agile ha preso sempre più piede, defininendo un nuovo approccio alla gestione d’impresa. Dagli anni 60 si parla di Project Management come oggi lo conosciamo, ovvero organizzazione del lavoro per progetti, per migliorare efficacia ed efficienza. Coordinare le risorse, stabilire delle scadenze e stabilire l’ordine delle azioni da compiere prima di iniziare. Dagli anni 70 diventa una disciplina consolidata nel mondo edile ed iniziano ad emergere molti ragionamenti su come coinvolgere gli “stakeholder”, i portatori di interesse. Dagli anni 80 iniziano a diffondersi i sistemi gestionali user-center di progetti, scheduling e controllo. Dall’inizio del XXI secolo, con la nascita dei framework Agile, il Project Management si è evoluto verso una funzione di “facilitazione” dei processi più che di controllo e supervisione.
La nascita del Manifesto Agile
Nel 2001 17 professionisti dello sviluppo software si sono trovati in un rifugio sciistico dello Utah. L’obiettivo dell’incontro era quello di trovare un’alternativa al classico modello Waterfall per organizzare il flusso di sviluppo di un software in una maniera più efficace, flessibile e aggiornabile. Di seguito i punti cardine del Manifesto Agile, per cui vengono considerati importanti:
- Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti;
- Il software funzionale più che la documentazione esaustiva;
- La collaborazione con il cliente più che la negoziazione dei contratti;
- Rispondere al cambiamento più che seguire il piano.
La stesura di questo Manifesto portò un grande cambiamento nel mondo dello sviluppo software e dopo qualche anno anche aziende produttrici di prodotti o servizi iniziarono ad assorbire una parte di questi principi e metodologie.
I framework Agile sono solo per le grandi imprese?
È diffusa l’opinione che i framework Agile siano destinati solo alle grandi imprese strutturate con progetti complessi, ma non è così. Un numero crescente di aziende anche medio piccole, più o meno consciamente, si sta convertendo ad un’impostazione del lavoro più Agile. La necessità di dover ripensare rapidamente a strategia, modelli di business, processi e tecnologie, ha portato all’adozione di alcuni principi del sistema di Change Management proposto dall’Agile. Alcuni approcci o metodologie aderenti ai Framework Agile sono attualmente utilizzati in molte PMI.
- Il Framework Scrum, che permette di gestire lo sviluppo di progetti complessi permettendo l’auto.organizzazione dei team
- l’approccio lean Startup, che aiuta a definire nuove linee di business abbattendo tempi e costi.
- Le Kanban board, che permettono di gestire i flussi di lavoro procedendo in un’ottica Pull e non Push. Ovvero reintegrando solo ciò che manca e limitando scorte e colli di bottiglia in ambito produttivo. Oppure gestendo i flussi di lavoro visualizzando gli avanzamenti e ponendo dei limiti, (WIP) invece che generare elenchi di cose da fare senza priorità (TO DO LIST).
Quali sono i vantaggi dell’adozione di un framework Agile in una PMI?
- I dipendenti sono più motivati (e lavorano meglio) proprio perché più “ingaggiati” e protagonisti.
- La comunicazione diventa più trasparente. Gli obiettivi, le priorità e i ruoli sono condivisi, favorendo feedback preziosi e strutturati da parte di tutti.
- Si riducono riunioni inutili e documenti superflui perché tutti hanno accesso allo stato di avanzamento di ogni progetto. In questo modo non occorre più che 10 persone partecipino in contemporanea ad diverse riunioni per aggiornarsi o che si mandino 15 mail per presa visione.
- Liberarsi da un sistema di controllo centralizzato che sovraccarica gli stessi imprenditori.
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